Al decimo posto troviamo un’italiana, la naked Aprilia Tuono V4 Factory. Direttamente derivata dalla sorella supersportiva ha un grande motore V4 da 65° capace di una potenza massima di 175 cavalli ed una coppia di 120 Nm, sufficienti a far raggiungere velocità da capogiro. E ricordiamo che non ha le carene! Direttamente inserita nel segmento delle maxinaked ad alte prestazioni.
Dopo un po’ di tempo dal lancio della supersportiva S 1000 RR è arrivata sul mercato la versione con una R in meno: BMW S 1000 R. Naked ad alte prestazioni anche questa, spinta da un propulsore quattro cilindri in linea capace di 160 cv e 112 Nm di coppia massima, ha la stessa asimmetria dei fari anteriori proposta dalla superbike della casa tedesca, divenuta ormai simbolo distintivo di ogni modello prodotto.
All’ottavo posto della nostra classifica troviamo una moto che ha fatto tanto parlare di sè ultimamente, anche perché ha aperto un filone motociclistico finora non particolarmente esplorato e che sarà di ispirazione (probabilmente) anche per altri brand: Kawasaki Ninja H2. Il suo 4 cilindri in linea arriva ad erogare la bellezza di 210 cavalli con il turbo in pressione, ma ovviamente anche la ciclistica e l’aerodinamica sono state studiate al meglio.
E’ una di quelle moto cattive, che le guardi anche a distanza di 20 metri e cominciano le fantasie più assurde. Il settimo posto della nostra classifica lo dedichiamo alla KTM 1290 Super Duke R. I suoi 180 cavalli sono garantiti da un motore bicilindrico, quindi con un’erogazione nettamente più brutale rispetto ad un più classico 4 in linea, perciò cari acquirenti siete avvisati… derapate ed impennate vi aspettano dietro l’angolo.
E’ l’estrema sintesi di superbike secondo BMW, una purosangue delle corse che cerca solo il pilota sufficientemente malizioso da portarla al limite: BMW HP4. Sesto posto in classifica nonostante i fari asimmetrici, ormai particolare divenuto distintivo per ognuno delle moto presenti nel listino del brand bravarese, ma i suoi 169 kg a secco vengono spinti da un motore capace di 193 cavalli
Se la sorella naked ha dato il via alla top10, la versione carenata apre ufficialmente la top5. Parliamo della Aprilia RSV4 RF, che sicuramente ha un’estetica più accattivante della versione scarenata. Il motore è sostanzialmente lo stesso, anche se su questa superbike la potenza è salita a ben 201 cavalli, proprio per cercare il tempo sul giro… d’altronde è la pista il suo terreno ideale!
La Triumph Daytona 675 R ha saputo negli anni dire la sua e bastonare a suon di tricilindrico le dirette concorrenti a 4 cilindri nel segmento delle supersportive di media cilindrata. Bella è filante anche dopo il restyling che ha visto il passaggio dello scarico dalla versione sottosella a quella laterale, la Daytona 675 garantisce ai proprietari tanto divertimento grazie ai 128 cavalli e 74 Nm a disposizione.
Saliamo sul gradino più basso del podio e troviamo la Mv Agusta F4. Certo, ha qualche anno sul groppone ma è capace ancora egregiamente di dire la sua sia in campo estetico che prestazionale, segno che il gioiellino italiano è capace di rompere del tutto le barriere del tempo e divenire una leggenda. Il suo cuore è un motore 4 cilindri “Corsa Corta” da 195 cavalli, che suona magnificamente attraverso lo scarico a 4 uscite sottosella, segno inconfondibile di questo modello.
Sempre italiana, sempre “F”, sempre MV Agusta. Al secondo posto della nostra classifica lasciamo spazio alla F3, sorellina più piccola e recente della F4 ma che ha detto la sua fin da subito. La versione da 675cc ha sancito l’ingresso, o meglio il ritorno dopo vari decenni, di MV nel campo dei 3 cilindri sportivi ad alte prestazioni, e l’ha fatto sconvolgento un po’ il mercato e creando una grande aspettativa tutta intorno. Linee moderne, ma ciò che piace tanto (o piace davvero poco, senza mezzi termini) è lo scarico laterale e 3 vie, una sorta di canna d’organo modificata che richiama la F4 “old”.
Rullo di tamburi per la prima posizione: la medaglia d’oro è tutta per la Ducati Panigale. Vero e proprio capolavoro del design motociclistico italiano, ha un corpo longilineo e con linee che non pesano all’occhio. Sotto alla carena della Panigale in versione 1299 batte un propulsore bicilindrico da 205 cavalli e 144.6 Nm di coppia massima che, considerando il peso a secco di soli 166.5 kg, è capace di portare nell’iperspazio la due ruote “rossa”.
Durata: 92 giorni / 91 notti
Su richiesta
Una volta non basta mai: l’anno scorso abbiamo scoperto il Nord degli Stati Uniti, quest’anno abbiamo voluto vedere come fosse il Sud ed abbiamo incontrato un mondo completamente diverso…
Sono le 7 di mattina, aria frizzantina e serbatoio pieno. Accendiamo e via. Passiamo il confine e finalmente arriviamo in Ungheria. Un territorio molto vasto, strade poco trafficate ed un lago gigante in mezzo alla pianura. Decidiamo di iniziare partendo dal lato sud, cioè dalla cittadina di Marcali e risalendo per la provinciale in direzione Budapest. Questa parte del paese è abbastanza turistica, essendo piena di spiagge che d’estate attira numerosi turisti per lo più tedeschi ma anche molti ungheresi. Durante la nostra prima giornata di viaggio si susseguono diversi paesini, tutti con il suffisso Balaton- nel nome.