Benvenuti! In questo piccolo articolo vi racconteremo la nostra avventura sul Balaton dell’estate 2019. Tutto inizia il 4 agosto, in una mattina afosa tipica della pianura Padana. Riempite le borse e fatto il pieno siamo pronti per iniziare il nostro viaggio. Accendiamo la moto, e lasciamo il nostro garage, sicuri di non rivederlo per un bel po’. Ci immettiamo in A4 e percorriamo la l’autostrada senza grandi emozioni e intoppi. Pernottiamo in un piccolo Bed & Breakfast nei pressi di Maribor, in Slovenia. Ce la caviamo con poco, e riposiamo sapendo bene quello che ci aspetta il giorno seguente, la meta del nostro viaggio, o meglio il Viaggio. All’indomani montiamo sulla sella della nostra ruggente Harley, una Touring, anno 2016, ottima e confortevole per questi viaggi lunghi.  Di sicuro non l’abbiamo acquistata per fare i pendolari in città.

Sono le 7 di mattina, aria frizzantina e serbatoio pieno. Accendiamo e via. Passiamo il confine e finalmente arriviamo in Ungheria. Un territorio molto vasto, strade poco trafficate ed un lago gigante in mezzo alla pianura. Decidiamo di iniziare partendo dal lato sud, cioè dalla cittadina di Marcali e risalendo per la provinciale in direzione Budapest. Questa parte del paese è abbastanza turistica, essendo piena di spiagge che d’estate attira numerosi turisti per lo più tedeschi ma anche molti ungheresi. Durante la nostra prima giornata di viaggio si susseguono diversi paesini, tutti con il suffisso Balaton- nel nome.

Il paesaggio è totalmente diverso da quelli a cui siamo abituati noi, case basse, molti spazi verdi e strade larghe. Alla nostra sinistra troviamo il lago, ogni tanto qualche molo e barche per lo più a vela. Il lago sembra il nostro adriatico, bisogna camminare centinaia di metri per arrivare dove l’acqua è profonda. Ma noi siamo venuti qua to ride, not to swim. Di tanto in tanto ci concediamo una piccola pausa, qualche stuzzichino per ammirare il paesaggio e sgranchire un po’ le gambe. Trovato un altro alberghetto decidiamo di sostare e di goderci una cena tipica ungherese, con lo sfondo del lago. Ci viene proposto un piattone unico formato da una sorta di spezzatino di carne selvatica ed un contorno a base di patate, insolito ma davvero squisito. Ovviamente accompagniamo il tutto da una bella pinta di birra che qui è un must. Dopo cena ci concediamo una passeggiata tra le bancherelle in un clima molto paesano ma ospitale. Portatevi una giacca, perché la sera le temperature non sono molto generose.

Dopo una bella dormita, ci alziamo per iniziare la giornata più lunga del nostra viaggio. Come da programma, dobbiamo continuare a percorrere il lungo lago, per poi fare una mini escursione sul Velencei tó, che in italiano significa lago di Venezia, ma non abbiamo ancora capito il nesso con la città lagunare. E’ situato ad una cinquantina di chilometri sopra la punta settentrionale del Balaton, nulla di eccezionale, ma se si è già qui conviene farci un salto.

Però la prima cosa che dobbiamo fare è dare una pulita alla nostra amata moto. Ha già percorso quasi 1000 chilometri un due giorni, controlliamo olio e pressione delle gomme per sicurezza. Fortunatamente la nostra è equipaggiata con borsoni laterali. In viaggi così lunghi l’ottimizzazione dello spazio diventa cruciale, soprattutto quando si ha la necessità di scegliere cosa portare e cosa lasciare a casa o eventualmente comprare in loco. Anche per gli scarichi siamo equipaggiati con un modello a sonorità variabile ed omologati in tutta l’Europa, in modo da stare più tranquilli ed evitare brutte soprese. Abbiamo scelto i Bykern neri, in perfetta combinazione armoniosa con la nostra moto, foto allegata in basso. Ultima cosa, ma non meno importante, puliamo specchietti e tutti le superfici con vetri per rendere la nostra belva perfetta.

Accendiamo la moto, alziamo il cavalletto e diamo gas sentendo la brezza mattutina che ci accarezza. L’aria fresca aiuta anche a svegliarci, alla nostra età sentiamo il peso dei chilometri del giorno precedente. Per questa giornata abbiamo pianificato anche una sosta a Siofok, la cittadina più viva del lago. Qui si ritrovano d’estate molti giovani, ci sono diversi concerti all’aperto e la spiaggia è disseminata di baretti e chioschi dove si possono mangiare dolcetti e frittelle di tutti i tipi. E’ decisamente la città più animata che abbiamo incontrato finora. Non a caso è la Rimini magiara. Dopo un piccolo spuntino ripartiamo in direzione del ristorante, ma durante la marcia veniamo fermati dalla polizia. Ci controllano libretto, patente e documenti, tutto regolare. Inseriscono addirittura un fonometro negli scarichi per controllare la rumorosità, ma per fortuna montiamo i bykern omologati. A pranzo optiamo per qualcosa di più leggero, con un bel caffè finale. Nel pomeriggio continuiamo la nostra strada e pernottiamo a Veszprém. Se si è già qui conviene fare un salto al paesino chiamato Tihany, che sorge su una collina ed è affacciata a strapiombo sul lago. Dall’alto è possibile ammirare tutto il paesaggio e godere dell’acqua cristallina sottostante. Probabilmente questo è stato il momento più panoramico di tutto il viaggio, vi consiglio vivamente di visitarla.

Il penultimo giorno decidiamo di rilassarci sulla spiaggia, complice anche il sole scontante ed una buona dose di stanchezza accumulata dai giorni precedenti in sella. Infine decidiamo di fare una pazzia, fare una tappa a Vienna, che dista circa 200 chilometri, ma essendo già da questi parti non ci causa grandi inconvenienti.

Tirando le somme, questo viaggio è stato molto di più di una semplice gita. Abbiamo visitato posti nuovi, caratteristici, e diversi da quelli a cui siamo abituati di solito. Abbiamo assaporato la paprika, cibi molto speziati e conosciuto altri byker con cui condividere storie e racconti di viaggio.

Consigliamo anche ad altri di fare un giro sul lago Balaton, tutto sommato le strade sono buone, asfalto non da problemi. La gente è molto cordiale ed ospitale, non abbiamo mai avuto problemi. Per quanto riguarda la sicurezza, il posto è molto tranquillo, non c’è di che preoccuparsi. I prezzi sono inferiori all’Italia, ma non di molto, magari perché siamo capitati in posti molto turistici.

Nella speranza che questa breve guida sia a beneficio di tutti i byker, vi auguro buona strada.

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